giovedì 1 dicembre 2011

Più di una Cenerentola oltre la mezzanotte - Di Davide Trapanese





Girando con la sua moto la notte, le incontrava sui marciapiedi di Corso Massimo e giù fino a Corso Unità d'Italia, quì a Torino; donne dell'est, venute chissà come dalla Romania o dalla Polonia, dall'Ucraina e, qualcuna anche dal Sud Africa. Donne che certamente hanno alle spalle una vita di povertà, di guerra o di dittatura, prede facili per le tante organizzazioni criminali e per uomini senza tanti scrupoli che impongono loro come vestirsi e presentarsi ad altri "sporchi"uomini occasionali in cambio della farina del diavolo: il denaro. Continuando ancora a girare con la sua frizzante moto lungo lo stesso Corso, si rese conto in un dato momento che il faro del motoveicolo le illuminava, e per un attimo ebbe come l'impressione che la Terra aumentasse, in quell'istante, la rotazione su sè stessa, come a voler offrire quelle eccentriche Cenerentole alla luce bianca della luna, per far sì che la stessa evidenziasse magicamente la loro giovane bellezza. Quelle donne diverse fra loro che pure condividono lo stesso triste destino di schiavitù; una repressione atroce in cui le belle Cenerentole le trovi dopo la mezzanotte, fra uomini squallidi e perversi che appaiono come stregoni nel bosco di cemento. Per offrire loro la carta sporca del demonio, infettandone così la dignità e negandone al tempo stesso la dovuta libertà. In sella alla sua moto rimase per un attimo a riflettere nel vedere che, il buio della notte vestiva quelle povere e malinconiche donne come un delizioso abito di seta accettuandone così la loro giovane età.

E prima di andar via, pensò alla luna che, con la sua splendida luce,
torna ogni notte ad illuminare una denuncia sull' INDIFFERENZA.

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