mercoledì 30 novembre 2011

Brutto Specchio ( Dedicato agli emarginati) Di Davide Trapanese



... Confusione, abbiamo fatto solo tanta confusione... Noi, Etichette scadenti, cadaveri ambulanti per le vie delle grandi Città. Consapevolmente illusi di sentirci meno soli. Ignorateci, schivate i nostri cuori persi e scappate... In fondo lo sapete anche VOI:
noi siamo il vostro Brutto Specchio che vorreste soltanto spaccare, per non avere più la forza nè il coraggio di guardarci ancora dentro. Sapete di essere tutti quanti sul filo del rasoio, in questa società ormai in fase terminale. - Continuate... continuate a correre, non degnateci neanche di un sorriso... lo sappiamo anche noi, che il vostro orrendo timore è quello di poter essere folgorati. Annientàti dai nostri volti, da tempo ormai sporchi e stanchi, dal riflesso della vostra stessa fottutissima paura. Quando poi vi adagierete dentro le vostre calde e confortevoli case, fate che Drogarvi, Ubriacarvi, o magari Impasticcarvi... sì, fate che inebriarvi con le vostre scioccanti e deliranti convinzioni. E se per caso domani, vi capiterà disgraziatamente di incontrarci, non fermatevi. Non elemosinateci nemmeno una misera parola... potreste rischiare!! Sì, potreste rischiare di scoprire che anche Noi una volta vivevamo come Voi...precisi e ubbidienti, fieri della nostra vita e orgogliosi della nostra Bandiera. Poi però, un giorno come tanti, chi per una ragione chi per un'altra, ci siamo confusi e poi persi, gradualmente auto-trasformati in animali randagi, fino al giorno in cui ci siamo addormentati sopra il gelo di una squallida panchina.Tristemente, 
a volte, alcuni, morti. Per strada...



Davide Trapanese

mercoledì 23 novembre 2011

SONO PALERMITANO... e ne vado fiero... Davide Trapanese

Dedicato a tutti i miei compaesani.... e come avrebbe detto il grande Giovanni Alamia; " Ti salutu Palermu!!!".

                                                 

     


       CATTEDRALE DI  PALERMO

palazzi e teatri di palermo         TEATRO MASSIMO


vie di palermo       MERCATO DEL CAPO

    Canzone di ALAMIA E SPERANDEO



porte di palermo     PORTA NUOVA

         VUCCIRIA


                                
        PALAZZO DEI NORMANNI

                               
         PALAZZO DEL MUNICIPIO


                                  
        MASSERIA DI PARTINICO



  PANORAMA

      INTERNO DEL TEATRO MASSIMO 

  IRIS AL FORNO ( Gastronomia Tipica)


            BALLARO'

                MERCATO RIONALE

                      VIA LIBERTA'



  MUSICA PARODISTICA SICILIANA


   TEATRO POLITEAMA

Rifletti Fratello...

Un film da guardare...



Non sono così ingenuo da pensare che il nostro PIANETA può modificarsi
e migliorare così da un giorno all'altro, ma credo che impegnandoci un pò tutti
pian pianino qualcosa per noi ancora puo' cambiare... che ci aiuti a vivere meglio!

                                             

Lo Sfidante - Versione Integrale



                                            

martedì 22 novembre 2011

I tuoi figli non sono figli tuoi di Kahlil Gibran

I tuoi figli non sono figli tuoi.
I tuoi figli non sono figli tuoi,
sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo,
ma non li crei.
Sono vicino a te,
ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
ma non alla loro anima,
perché la loro anima abita
nella casa dell’avvenire
dove a te non è dato entrare
neppure con il sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro,
ma non volere che essi assomiglino a te,
perché la loro vita non ritorna
indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
Kahlil Gibran(1883-1931)
(dipinto di Munier)

lunedì 21 novembre 2011

PAROLE IN LIBERTA' - di Davide Trapanese



                          


Una pagina vuota è quella che ho davanti; un bicchiere da riempire, un vuoto da colmare. Dentro, però, ci sono già parole, pensieri senza forma soltanto da scoprire... svelando il gran segreto di quei pozzi assai profondi... Non è semplice capire o vedere sopra l'acqua, che magari in questo istante sta cullando spazzatura... Serve Vista che non guarda ma che intercetta le bugie...Una Radio Trasparente che trasmette sensazioni che raggiungono Pianeti dove tutto è sempre Vero. Una Verità che vale, una Verità che vince, che non è un punto di vista, ma virtù, che non è concessa a tutti... Ogni uomo sà di fare ogni giorno il suo dovere, quando porta il pane a casa dopo tanto lavorare...
Il sudore e la fatica fanno l'uomo un pò più onesto, ma la fame è assai più brutta del Peccato Originale...quando Eva ha fatto agire l'uomo Adamo con errore...pur sapendo che la Mela era il frutto da evitare. Cerco Dio dentro le frasi dei miei scritti emozionali, dove scrivo cose grandi senza chiedermi se è giusto; cerco Leggi dentro al cuore e ciò mi porta a non pensare, ma a Sentire qualche voce che non si ascolta con il Rumore... Questo chiasso cerebrale di prodotti razionali, che ci spingono convinti ad una affermazione astratta ; che non siamo più animali ma creature Intelligenti. Solamente con la testa non si può capire il Giusto, serve altro che già abbiamo ma che resta nel suo guscio...Ogni uovo ha il suo pulcino, che riscalda Mamma chioccia, ogni Cuore il suo Bambino, che sorride ed è felice se l'Adulto è lì che ascolta.


                                                      30000
                                                      
Davide Trapanese

domenica 20 novembre 2011

Hip Hop mi pento! - Di Davide Trapanese

                                      

Purtroppo non sono più ragazzino...
non sono più in gara per fare casino.

Non posso più fare follie da ribelli
del tipo; graffiti su muri e cancelli.

Non ho più l'età per fare il teppista,
rubando le bici, tenendo una lista

Adesso io devo ( Così mi hanno detto)
tenere il controllo, seguendo il concetto...

Di vita sociale, conforme alla legge,
preciso e ubbidiente come pecora al gregge.

A volte mi chiedo, se questa è la meta
di chi come me ha confuso la dieta...

Mangiando monnezza per anni o decenni,
schifando ogni cosa, pisciando agli impegni.

A volte mi chiedo se ho mai costruito
qualcosa di buono?! e ne sono PENTITO.

Pentito di tutto, pentito per niente;
la vita è un viaggio del tutto incosciente...

Ognuno si muove per come sà fare
e ciò che ricava non sempre è un affare.

Perciò resto in piedi e verticalmente
continuo il cammino restando al presente.

Presente o passato?... futuro migliore...
adesso ci provo usando anche il cuore.

Non solo la testa che ormai è consumata,
ma tutta l'ESSENZA che mi è stata donata...

Essenza divina di un Dio che ci parla,
o Forza interiore che per tanti è una burla.

Ogni giorno tentiamo, ma non è affatto un gioco
il senso alla vita, brucia in noi come il fuoco...

Fuoco che brucia, luce di Vita,
Torcia nel buio che da noi è poco usata...

Adesso concludo questa mia cantilena
provando per me e per voi un pò di pena.

Comprendi il messaggio per ciò che ti detto,
sperimenta con me che non sono PERFETTO.

                           Businessman Turning a Gear.

venerdì 18 novembre 2011

IL PICCOLO TONY "Lo scugnizzo della Kalsa" . Davide Trapanese.



ispirato a una storia vera...


Da quel giorno, sono passati già parecchi anni.
 Prima di allora viveva ancora quì ed eravamo tra noi. 
Non sono rare le volte che mi capita di pensare a lui e, tutte le volte che accade mi sembra di ricordarlo, come se in realtà il tempo non fosse mai veramente passato. Il ricordo che ho di lui è di un bambino buono, anche se, come vale  per quasi tutte le persone speciali, spesso era un tantino ribelle. Ma una sera, che sembrava per alcuni come tante altre; decise di andar via per non ritornare più. "Dimmi un pò, dove sei adesso?" Una mia domanda questa, che credo di avergli posto un infinità di volte, soprattutto la notte prima di chiudere gli occhi  per voler dormire, sperando, magari, di poterlo anche sognare; no, non è mai successo!
Mi chiedo, e mi capita spesso, se anche lì, ovunque lui possa essere, sia stato ugualmente capace di farsi amare. In grado di farsi voler bene, esattamente come quì tra noi è successo. Quì, proprio tra i vicoli della sua città che lui tanto adorava.  Camminava tanto ed era dappertutto. Aveva ancora solo otto anni, ma già allora il potere di conquistarsi il mondo; il suo di mondo, la gente e quasi sicuramente, anche quelle ombre che durante tutto il giorno gli passeggiavano accanto. Mi ricordo pure, tutte le volte in cui marinava la scuola e nel frattempo la madre, a casa, riceveva chiamate e lamentele e per questa ragione si preoccupava, anche se non più di tanto... e credo, era anche questo ciò che lui desiderava; che si preoccupasse un pò di più, lei e tutti quanti gli altri... Il suo intento era  far capire al mondo che c'era, e ve lo assicuro io; Lui, c'era pienamente!!!


Girava tutta Palermo con una maestria che credo, anzi sono sicuro, neanche gli adulti riusciranno mai  a possedere; conosceva piazze, vicoli, viali, rioni... Scendeva da un bus e saliva su un altro... si trovava a Mondello e poi dopo a Monreale e magari, passate un paio d'ore, c'era già chi lo vedeva seduto, alla Vuccìria, all'ombra di un gazebo approssimato a mò di paninoteca, intento a gustarsi il suo panino preferito: " U pani ca meusa". Quel succulento panino che non avrebbe mai mangiato se non proprio alla Vuccìria.
Tony era un grande, e ciò che state leggendo e leggerete, non sono e non sarò io a scriverlo, ma il mio cuore. E' vero sì, Tony era soltanto un bambino, ma in certi momenti era in grado di esprimere con gesti, parole e azioni, qualcosa di magicamente eccezionale. Ho l'impressione di averla ancora di fronte quella faccia da schiaffi da bimbo timido, ma parimenti furbetto... andava in giro raccontando a tutti di essere un povero orfano, soltanto per lo scopo di rimediare qualche moneta... e come faceva non lo so; per acquisire maggiore credito, spesso fingeva qualche lacrima, lamentando una fame che realmente non c'era... o forse sì, era fame di attenzioni, di carezze e comprensione, che con questo suo triste gioco apparentemente malizioso, voleva provare a colmare quelle lacune che, con tono silente e nascosto, lentamente lo stavano già uccidendo.
La cosa più buffa, ( che ancora oggi con amara malinconia mi fa sorridere) è che i soldi raccimolati, a volte anche troppi per la sua età, venivano subito sperperati per giocare a flipper e ai video games, in quella sala biliardi dove ormai tutti sapevano tutto di lui, pur non non sapendo affatto nulla.
Il giorno in cui nostra nonna venne a sapere dei suoi strani traffici e dei suoi piccoli espedienti, tempestivamente ne informo il padre. Il giorno dopo fu indetta una riunione familiare; necessaria, indispensabile la sua presenza. Non era suonata ancora la campana di mezzogiorno che già era lì insieme ai suoi genitori, a casa di Nonna Anna con il suo solito pianto senza lacrime, tale e quale a Pinocchio che voleva mentire su tutto. Qualcuno poi però suonò alla porta e la nonna andò ad aprire. Vederla in compagnia di Gianni, colui il quale Tony conosceva, ma ancora non sapeva che da anni era un intimo amico di famiglia, gli fece sbiancare il volto come neve sull'asfalto; perse così il controllo e la sua singolare capacità di gestire la "parola".
Ecco come a Nonna Anna gli furono rivelati i fatti: dall'amico Gianni.


A causa di questa situazione e nel ritmo frenetico di quei giorni, decisero di inserirlo in un collegio. Credo che forse, fu proprio in quel preciso istante che, senza rendersene affatto conto, gli avevano letteralmente spezzato già le ali. E'vero tutti lo amavano, (e sono pronto a ripeterlo) ma questo enigmatico sentimento da noi umani definito " Amore", Tony se lo sapeva conquistare coinvolgendo il prossimo con quel modo misterioso, a noi ormai noto ma che solo lui sapeva come; da cui nessuno poteva e riusciva a sfuggire. La sua semplicità bizzarra, il suo saper essere unico e a tratti diverso, diverso da chi, il più delle volte capiva, ma preferiva non comprendere. Nascere dove era nato non era stata certamente colpa sua; in una buona famiglia sì, di sicuro affettuosa ma di fatto però tanto incosciente e superficiale. Considero soltanto adesso che come lui era sofferente e disturbata, ma allora non potevo certamente capirlo.
Sua madre poverina, con i suoi patimenti e, succube di quella malattia che Tony ben conosceva e di cui purtroppo n'era affetto. Suo padre poi, (grande e grosso com'era ) rassegnato ormai ad una vita da mediocre, viveva e vive ancora di espedienti per sbarcare il lunario, anche grazie all'unico Tesoro rimasto di cui n'è l'indiscusso Padrone: la sua moto ape. Per tutto l'intero giorno è in giro per Palermo a raccattare ferro, alluminio, carta e cartone da riciclo, per poi tornare a casa sua, a tarda sera, con un paio di sacchi pieni di spesa che lo fanno sentire felice e appagato. Una felicità questa che, mi permetterete di giudicare schifosamente semplice.


All'epoca anche Tony viveva in quel contesto, in casa, insieme a loro, condividendone la drammatica atmosfera di indiscutibile disagio e sconvolgente miseria che, insieme a quella pratica si aggiungeva a quella morale. Poi purtroppo, o fortunatamente, almeno per chi si impegnò per far sì che ciò avvenisse -  giunse il tempo del collegio nel quale i suoi decisero di inserirlo; era profonda la loro convinzione che quel posto lo avrebbe modificato, anzi addirittura migliorato.

Però il collegio, gli educatori, i limiti, le regole erano per lui muri e cancelli da dover scavalcare... Scavalcare e scappare per provare a tornare verso quella preziosa città, dove tutti credevano di conoscerlo ma dove, in realtà, nessuno sapeva veramente chi era.
Poi quella sera, quella terribile sera nella camerata dell'istituto dove i ragazzi la notte andavano a dormire. Successe poco dopo che, tutti quanti avevano finito di farsi la doccia. Quella sera Tony non voleva giocare e, non stava neanche prendendo in giro nessuno, usando come mezzo la sua perfida malattia... ma i suoi compagni di stanza non lo compresero subito e non volevano crederci. Troppe volte lo aveva fatto; farsi trovare a terra quasi agonizzante a pochi passi del suo letto per poi piantare un urlo verso tutti. "Tony finiscila!" urlavano gli amici, ma dopo pochi minuti però l'evidenza li condusse alla verità e, cercando aiuto correndo dalla direttrice, provarono a salvarlo. A sirene spiegate correva l'ambulanza verso l'ospedale , ma ormai Tony aveva scelto di smetterla, ma questa volta per sempre. " Lo scugnizzo della Kalsa" lo avevano rinominato. Lo ricordo ancora quell'articolo sul giornale: " E' morto lo scugnizzo di piazza Kalsa a Palermo... a causa di un soffocamento provocato da una fatale crisi epilettica... patologia di cui il ragazzino appena dodicenne, era affetto dalla nascita " Un corteo stracolmo di persone da fare invidia a principi e gente di potere. In tutto il quartiere che da sempre lo aveva conosciuto, mandavano giù dai balconi, con umili gesti, petali di fiori bianchi, saluti, applausi, lacrime strozzate e un dolce silenzio che lo sentì andar via per l'ultima volta.
Io non c'ero quel giorno, mi è stato solo tristemente raccontato.
Ho preferito ricordarlo monello e, sempre pronto a combinarne una delle sue. Purtroppo è voluto andar via un pò troppo in fretta, forse per quella sua smania di volare ed essere libero, senza padri nè padroni, solo un DIO che, adesso sono sicuro, ha avuto modo di conoscere.




      

Ho qualcosa da dire... Davide Trapanese






C'è sempre qualcosa da dire, anche quando il silenzio sembra essere piu' forte. Non dico che il silenzio è negativo, anzi spesso è inevitabile. Anche in quel caso però, il silenzio puo'trasformarsi nel Verbo.Le mie parole possono giungere assurde o forse troppo articolate ma guardando un po' piu' dentro: LA SEMPLICITA' ne risultera' la sua essenza.