martedì 10 gennaio 2012

Sfida - Qualunque dio può essere sfidato. Senza scelta non può esistere devozione.


Nel corso della storia, molti ribelli hanno deciso di sfidare i propri dèi : in mancanza di questa possibilità di scelta, non può esistere autentica fedeltà nei confronti di un'idea sacra. La devozione vale solo quando possiamo scegliere la nostra strada in maniera consapevole, pur conoscendo le difficoltà che ci attendono al varco. Scegliere di essere devoti è dunque un fatto positivo; ma lo è anche decidere di sfidare gli dèi, poichè ciò riafferma la fondamentale capacità dell'uomo di operare delle scelte. Non possiamo sostenere religioni che ci neghino questo diritto. Il totalitarismo metafisico sclerotizza la nostra libertà di esseri umani. Una religione in cui l'unica alternativa alla fede sia la punizione, non è accettabile: così si addestrano i cani, ma non si fanno maturare gli uomini. La spiritualità è veramente grandiosa solo se concede libertà di scelta. Se soffriamo sotto il peso di particolari problemi non è certo per colpa di una punizione divina, e non dovremmo permettere a un'idea tanto falsa di instillarci dubbi debilitanti. I periodi di crisi rappresentano sempre una sfida alla fede. Magari ci ritroveremo a reagire con amarezza nei riguardi dei nostri dèi, e a gridare: Come può qualcosa di sacro permettere che mi accada una simile atrocità? Ma gli dèi non sono nè genitori, nè difensori. Semplicemente, esistono per ispirarci a diventare persone migliori e simboleggiano la possibilità di scelta che è prerogativa della vita stessa. Se scegliamo la fede o piuttosto la sfida, è cosa di secondaria importanza. Ciò che conta è salvaguardare sempre la libertà di scegliere.

Nessun commento: